di Paolo X Viarengo.

"Non c'e' più caffè, chiama l'omino delle macchinette" piuttosto che "E' passato l'omino delle consegne? Aspetto un pacco". Frasi che si sentono negli uffici, nelle banche, nelle assicurazioni. Pronunciate da donne e uomini ben vestiti e seduti ad una scrivania che non si sentono superiori a chi gli fornisce un servizio: semplicemente lo ignorano. Come lo ignorano tutti. Così come viene ignorato l'omino del supermercato. L'omino della sicurezza. L'omino del pane...

di Alessandro Mortarino.

Come già sottolineato la scorsa settimana, l'iter che porterà alla scelta dei progetti "strategici" finanziabili nell'ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) sta giungendo alla fase della consegna formale di 20 faldoni (uno per ogni Regione) al Governo centrale. Il Piemonte ha approvato e presenterà 1273 progetti dal valore complessivo di quasi 27 miliardi di euro. Per sapere quali siano questi progetti possiamo scorrere la tabella riassuntiva sul sito della Regione che indica titoli, importi e tempistiche. Ma dove sono i progetti e quando mai sarà permesso poterli analizzare? Giusto per capire, ad esempio, i dettagli di un progetto di Iren che prevede un investimento di 78.500.000 euro per la realizzazione della rete di teleriscaldamento per la città di Asti oppure...

di Paolo X Viarengo.

Si. Si può fare. La domanda a cui bisogna trovare risposta è se si vuole fare. Purtroppo la risposta è: no. Troppe volte no. Possiamo vivere senza soldi e senza finanza? Possiamo vivere senza un'economia basata sul profitto e non sulle persone? No, il denaro è troppo importante per la nostra società così altamente sviluppata. La finanza ed il commercio servono per far girare il denaro e servono per alimentare gli scambi commerciali. Quegli stessi che necessitano delle merci che ci spacchiamo la schiena per produrre. Quegli stessi che necessitano di personale altamente qualificato, da venditori a pubblicitari, per creare l'esigenza di acquisto nel consumatore finale...

Alessandra Arrigoni è un’apicoltrice e la sua azienda si trova a Fucecchio, in provincia di Firenze. Quando mi è arrivato il suo libro, prendendolo tra le mani, ho avuto una immediata sensazione di tepore e di amore, come se fossi entrata io stessa nell’alveare, tra i piccoli corpi vellutati delle api, nella luce ambrata e intima di una casa operosa.
Nell’immagine di copertina, Alessandra tiene su un dito una delle sue piccole amiche e la osserva con lo sguardo di delicatezza e attenzione che si riserva ad una creatura preziosa, come l’ape è a tutti gli effetti, goccia dorata e morbida di quell’organismo comunitario che è l’alveare...

La nostra Daniela Grassi ne ha combinata un'altra delle sue. Ma nulla di grave, nessuna malefatta, tutt'altro. Perché si tratta di un profondo sussulto riflessivo vestito con le forme di parole e le parole, si sa, quando sono calibrate sotto la guida sapiente dei sentimenti sanno comporsi fino a costruire anelli di vita forti come le catene del DNA. Stiamo parlando, insomma, di un libro. Un libro di racconti...

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