di Marisa Pessione.

Faccio parte di una comunità pensante e come tutti gli esseri umani pensanti sento il bisogno atavico di costruire legami e incontri basati sull'ascolto, sullo scambio di idee, pensieri, sensazioni che sono nutrimento per la mente e l'anima. Il dialogo è un filo sottile con colorazioni e sfumature cangianti che ci permette di costruire le nostre ragnatele di relazioni. Il dialogo dovrebbe avere come  presupposto essenziale l'attenzione e la sensibilità verso l'altro e essere fatto di parole, di sguardi di corpi che hanno voglia di incontrarsi e non di scontrarsi...

di Paolo X Viarengo.

C’eravamo tutti su quella funivia. Potevamo esserci tutti. Ma c’eravamo anche tutti sotto. A manovrarla. Potevamo esserci tutti. Ora il conto delle vittime è 17 e continua ad aumentare: 14 periti nello schianto della cabinovia e 3 morti nelle indagini successive. Un macabro conteggio che forse salirà, non tanto per il numero di coloro i quali hanno preso la funivia nel posto sbagliato al momento sbagliato, ma per il numero di quelli che si sono trovati a gestirla. Nel posto sbagliato al momento sbagliato: anche loro. A gestire, criminalmente e colpevolmente, una cabinovia malandata nel dopo pandemia. Dopo mesi di chiusure e senza incassi. Allora che si fa se la fonte di reddito dà problemi?...

di Alessandro Mortarino.

A fine dicembre ben 103 Comuni italiani si caratterizzavano per una profonda innovazione amministrativa: l'istituzione di un Assessorato alla Gentilezza (a fine marzo sono già 141). Osservando con occhio positivo viene voglia di convenire sulla bontà di questa novità: da troppi anni il rapporto tra cittadini e Istituzioni è divenuto difficile e terreno di quotidiano scontro, se non di assoluto allontanamento tra le parti. Ma il neonato Assessorato, osservato con occhio smaliziato e critico, a noi pare come un curioso "specchietto per le allodole" per una Politica che vuole apparire come inclusiva: vogliamo forse pensare che tutti gli altri assessorati potranno ora essere sgarbati, villani, rozzi e ruvidi?...

di Paolo X Viarengo.

"Non c'e' più caffè, chiama l'omino delle macchinette" piuttosto che "E' passato l'omino delle consegne? Aspetto un pacco". Frasi che si sentono negli uffici, nelle banche, nelle assicurazioni. Pronunciate da donne e uomini ben vestiti e seduti ad una scrivania che non si sentono superiori a chi gli fornisce un servizio: semplicemente lo ignorano. Come lo ignorano tutti. Così come viene ignorato l'omino del supermercato. L'omino della sicurezza. L'omino del pane...

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