di Marisa Pessione.

Prendendo in prestito il titolo di un libro di Carlo Levi, sarebbe saggio riflettere sulla frase soprattutto in questo "oggi" sempre più tecnologico e iperconnesso, dove sembra non esserci più spazio e tempo per soppesare e calibrare ciò che come animali evoluti abbiamo avuto in dono dalla nascita: la parola.
Le parole ci permettono di aprire un dialogo e di confrontarci con gli altri. Ma ci permettono anche di stare ad ascoltarle in silenzio e dare loro quella equilibrata importanza, tono e musicalità che può farci bene per affrontare ogni giorno la nostra esistenza. Dietro alle parole ci sono esseri umani con la loro sensibilità e le loro emozioni. E forse qualche volta ce lo dimentichiamo…

di Alessandro Mortarino.

Da qualche settimana la politica italiana si sta infiammando su una questione di "vitale" importanza: è opportuno che i leader massimi dei Partiti (Meloni, Schlein, Tajani, Renzi...) partecipino alle prossime elezioni europee di giugno presentando il loro nome in cima alle liste dei candidati dei loro rispettivi schieramenti? Trattandosi di persone che attualmente rivestono ruoli istituzionali, per i quali sono stati democraticamente eletti, a noi parrebbe sbagliato e financo grave. E per dirimere ogni dubbio, ci verrebbe da proporre una semplice legge che risolva il dubbio, una volta per sempre...

Nell'ultima newsletter di Altritasti che precede le festività natalizie è nostra abitudine (solo nostra?) dedicare un abbraccio virtuale a tutta la comunità che ci segue, ci supporta, ci sopporta. Quest'anno ne sentiamo particolarmente il bisogno, ma il quadro sociale che ci circonda è decisamente tetro e non è facile lasciarsi andare a mielosi - seppur sentiti - buoni proponimenti: fuori le fiamme della ragione non danno tregua. E quindi l'augurio rilassante lo vogliamo trasformare (e dedicare) utilizzando un messaggio di coraggio "attivo". Queda Prohibido. E' proibito...

di Gabriella Sanlorenzo.

In questi tempi cupi i miei piccoli pensieri si comprimono, si restringono, si appallottolano fino a diventare un globo nero che sono costretta a deglutire quando leggo le notizie, quando vedo le ormai quotidiane immagini strazianti di guerra.
Questi piccoli pensieri restano lì, dentro da qualche parte, inconsapevolmente, e poi, di tanto in tanto, il globo nero mi ritorna su, insieme al suo sapore amaro, l'amaro della guerra, della sofferenza...

“Ho letto moltissimi libri, ma ho dimenticato la maggior parte di essi. Ma allora qual è lo scopo della lettura?”
Fu questa la domanda che un allievo una volta fece al suo Maestro.
Il Maestro in quel momento non rispose. Dopo qualche giorno, però, mentre lui e il giovane allievo se ne stavano seduti vicino ad un fiume, egli disse di avere sete e chiese al ragazzo di prendergli dell’acqua usando un vecchio setaccio tutto sporco che era lì in terra...

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